
La tassa sui rifiuti, nota come TARI, grava su famiglie e imprese perché finanzia la raccolta e lo smaltimento dei materiali di scarto. Eppure, in precise circostanze, questo tributo può essere ridotto fino a sparire del tutto. A consentirlo sono norme contenute nei regolamenti comunali, diversi da territorio a territorio, che riconoscono agevolazioni a chi produce pochi rifiuti o versa in condizioni economiche o sanitarie particolari.
Categorie che possono chiedere l’esonero
chi abita in immobili vuoti e privi di utenze attive, o possiede locali chiusi da tempo, può ottenere l’annullamento della tariffa perché non genera immondizia. analoghi vantaggi spettano agli anziani soli con pensioni modeste o a persone con disabilità certificata, alle quali vengono spesso riconosciuti sconti importanti o addirittura l’esenzione totale. Il principio resta sempre lo stesso: niente rifiuti, niente tassa, oppure sostegno a chi vive situazioni di fragilità.
Documenti necessari per presentare la domanda
Per far valere il proprio diritto non bastano le parole; servono attestazioni fornite agli uffici comunali competenti. Una semplice autocertificazione d’inutilizzo,firmata dal proprietario dell’immobile,può bastare quando l’abitazione resta chiusa e scollegata da acqua,luce o gas. Nel caso di difficoltà economiche o sanitarie, vengono richiesti l’ISEE aggiornato o il certificato d’invalidità, spesso accompagnati da copia del documento d’identità.
Certificato di invalidità e attestazione ISEE
L’ISEE dimostra il reddito effettivo del nucleo familiare, mentre il certificato d’invalidità attesta la percentuale di disabilità. Presentati insieme, questi due documenti aprono la porta a esenzioni automatiche o a riduzioni significative, senza bisogno di ulteriori pratiche.
Dichiarazione di inutilizzo dell’immobile
Per gli immobili non abitati, la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà certifica l’assenza di utenze attive e di residenti. in molti Comuni basta consegnarla una sola volta; in altri, va rinnovata ogni anno, pena il ripristino della tariffa piena.
Esempi pratici rendono l’idea della varietà normativa. A Trani, chi dimostra un’invalidità superiore al 75 % e un reddito sotto una certa soglia non versa nemmeno un euro. A Somma Lombardo,in circostanze analoghe,l’amministrazione applica uno sconto del 50 %. Le disparità dipendono dalle scelte dei singoli enti locali,motivo per cui è sempre consigliabile consultare l’ufficio tributi del proprio Comune.
Arriva la tariffa puntuale dal 2025
Dal prossimo anno in molte zone d’Italia entrerà in vigore la cosiddetta “tariffa puntuale”. Il nuovo sistema calcolerà l’importo in proporzione alla quantità di rifiuti indifferenziati effettivamente conferiti, misurata attraverso sacchi tracciabili o contenitori dotati di tessera elettronica. Chi separerà con cura plastica, vetro, carta e umido pagherà meno.
Mentre i piani tariffari vengono aggiornati tenendo conto dell’inflazione,ogni amministrazione continua a decidere in autonomia. A Genova si lavora a un pacchetto di agevolazioni, mentre a Pisa si prevede un incremento che potrebbe sfiorare il 7 %. il risultato finale, quindi, varierà da città a città, proprio come accade già oggi per le esenzioni.












