
L’importanza di un gesto abituale
Bere non è mai un atto neutro: ogni sorso influisce sull’organismo e, in misura più sottile, sull’ecosistema. Sara Farnetti, medico esperto in nutrizione funzionale con doppio dottorato, sottolinea che la decisione tra bottiglia, rubinetto o depuratore richiede consapevolezza. il suo intervento recente sui social ruota intorno a due assi portanti: benessere e impatto ecologico.
L’acqua del rubinetto: controllo costante e minimo impatto
L’acqua che scorre dai rubinetti italiani proviene da reti monitorate costantemente dagli enti sanitari nazionali. I parametri chimico-fisici, tra i più severi d’Europa, garantiscono un prodotto sicuro. Scegliere il rubinetto significa dire addio a imballaggi e trasporti, quindi abbattere l’emissione di CO₂. Un eventuale filtro a carboni attivi può migliorare il gusto senza alterare la composizione minerale.
Il depuratore domestico: comodità in cucina e manutenzione obbligatoria
Dispositivi a osmosi inversa o filtri multistadio, se tenuti in perfetta efficienza, rimuovono impurità microbiologiche e metalli indesiderati. La dottoressa ricorda che la responsabilità della qualità finale ricade sull’utente: filtri sporchi o membrane usurate possono diventare un terreno fertile per batteri. Sul fronte ambientale, l’assenza di bottiglie rende il depuratore alleato del pianeta, ma la mineralizzazione resta identica giorno dopo giorno; chi ricerca varietà di residuo fisso potrebbe sentirsi limitato.
Bottiglia di plastica: vasta scelta, ma microplastiche in agguato
La plastica eccelle in leggerezza e facilità di trasporto; sugli scaffali si trovano acque con residui fissi diversi, utili a chi deve seguire indicazioni mediche specifiche. Tuttavia, l’esposizione prolungata al sole o a temperature elevate favorisce il rilascio di microplastiche che finiscono direttamente nel corpo. A livello ecologico,i dati parlano chiaro: la produzione e lo smaltimento di PET restano tra i principali responsabili dell’inquinamento di mari e fiumi del Mediterraneo.
Bottiglia di vetro: purezza garantita, peso e costi in aumento
Il vetro non cede sostanze indesiderate e mantiene intatto il profilo organolettico dell’acqua, qualità che lo rende la scelta preferita da chi ricerca gusto neutro e sicurezza assoluta. È però ingombrante, fragile e costoso da trasportare. Il bilancio ambientale torna positivo solo nel circuito del vuoto a rendere: senza restituzione delle bottiglie, l’energia necessaria a produrre e rifondere il vetro riduce i vantaggi ottenuti.
Bere con criterio: la strada indicata dalla nutrizionista
Secondo Farnetti, il segreto è alternare fonti diverse in base alle proprie necessità metaboliche e al contesto. Residuo fisso, sodio, calcio e magnesio vanno scelti tenendo conto di età, attività fisica e condizioni cliniche.Parallelamente, ogni opzione porta con sé conseguenze sul pianeta: microplastiche, energia di trasporto, manutenzione dei filtri. Conoscere questi dettagli permette di trasformare un gesto quotidiano in un atto di cura per se stessi e per l’ambiente.












