
È emerso in via Di Bartolo, pieno centro di Gela, un cimitero infantile databile tra il VII e il VI secolo a.C. L’area, custodita per secoli dal sottosuolo, da oggi diventa un museo permanente all’aria aperta, accessibile giorno e notte grazie a una lastra trasparente posizionata al di sopra delle sepolture.
Il ruolo di Open Fiber nei ritrovamenti
Nel 2019, mentre Open Fiber stava posando la fibra ottica per collegare circa 21 000 unità immobiliari, la sorveglianza archeologica prescritta dalla Soprintendenza ha permesso la straordinaria scoperta. «Avevamo iniziato il cablaggio della città – racconta Clara Di Stefano, regional manager per Sicilia e calabria Sud - e abbiamo rispettato tutte le indicazioni degli archeologi, consapevoli della ricchissima storia sotterranea di Gela».
Taglio del nastro in via Di Bartolo
Questa mattina è stato inaugurato l’allestimento: sotto il vetro si distinguono tombe, scheletri e corredi funerari. I residenti del quartiere Borgo hanno trasformato la strada in una galleria a cielo aperto con centrini ricamati, ombrelli variopinti e bassorilievi che richiamano l’epoca arcaica. Presente all’evento anche l’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato,che ha sottolineato come «ogni scavo in Sicilia apra una finestra sul passato» e come questo progetto coniughi innovazione,tutela e fruizione culturale.
Investimenti e ostacoli tecnici
Per portare a termine l’intervento, Open Fiber ha stanziato circa 500 000 euro. Gli archeologi e i tecnici hanno dovuto gestire due sversamenti di liquami e la presenza di altri sottoservizi, rimodulando il tracciato dei cavi pur di proteggere il sito. «Abbiamo interrotto i lavori, spostato le opere in un’altra strada e deciso di finanziare integralmente il museo a cielo aperto», aggiunge Di Stefano.
Una finestra sul passato della necropoli greca
Nel quartiere Borgo si estendeva un’ampia necropoli della colonia greca, esplorata all’inizio del Novecento dal pioniere dell’archeologia Paolo Orsi. Delle tombe documentate allora, quasi nulla è oggi visibile. Le dieci sepolture riemerse – distribuite su due livelli – ospitano bambini di età compresa, secondo le stime, tra 1 e 8 anni; tra esse spicca uno scheletro di adulto in ottimo stato, appartenente a una persona di circa 35 anni.












