
Dal passato lezione per il presente
Il nuovo volume Il prezzo della pace. Quando finisce una guerra, firmato da Paolo Mieli e in uscita per Rizzoli il 26 agosto, indaga in che modo le società provano a guarire le ferite di uno scontro armato. L’autore, muovendosi dalla Grecia antica fino alle tensioni più recenti in Medio Oriente, mostra come ogni tentativo di ricomposizione, se fondato sulla fretta o su compromessi fragili, finisca spesso per incubare altri focolai di violenza.
Paci imperfette e conflitti mai sopiti
Pagina dopo pagina sfilano esempi in cui la tregua si rivela soltanto un intervallo, non un approdo stabile. Dalla ricostruzione dell’Italia del secondo dopoguerra alle cesure interne dell’ormai dissolta Unione Sovietica, Mieli offre uno sguardo selettivo e al tempo stesso rigoroso su trattati che promettono concordia ma lasciano sedimentare rancori e rivincite.
Il magistero di Renzo De Felice
L’itinerario critico si ispira alla lezione di Renzo De Felice, maestro di Mieli negli anni Settanta, cui è dedicato il saggio conclusivo. Di De Felice l’autore ricorda il costante invito a smascherare ogni “verità rivelata”, a sottoporre la narrazione ufficiale a un controllo serrato, perché la storia usata come clava ideologica tradisce tanto il passato quanto il presente.Paolo mieli tra giornalismo e storiografia
Storico e giornalista, già direttore del Corriere della Sera (1992-1997 e 2004-2009) e presidente di Rcs Libri dal 2009 al 2016, Mieli ribadisce che dichiarare “la guerra è finita” non basta mai. Scorrono questioni ignorate, confini contestati, ruoli dei presunti giusti e colpe dei presunti malvagi, tutti nodi che sopravvivono ai cannonieri e tornano a far rumore quando le diplomazie rallentano il passo.
Quando finisce una guerra
“Si fa presto a dire pace”, annota Mieli, ricordando che a ogni cessate il fuoco restano sospesi innumerevoli problemi nati da particolari sottovalutati “per ragioni di necessità”. Mentre gli allori premiano chi viene celebrato come difensore del bene, l’ombra della dannazione cala sugli sconfitti, alimentando un circuito di vendette che solo un’analisi storica lucida può aiutare a evitare.












