
Storia di un antagonismo provinciale
La composizione dei nuovi gironi di serie C ha riacceso, dopo quasi quarant’anni, una rivalità che nelle Marche è leggenda. Il calendario ufficializza il ritorno del confronto fra Ascoli e Sambenedettese, due realtà calcistiche separate da pochi chilometri ma divise da un confine emotivo assai più profondo dell’aspetto sportivo.
L’ultimo incrocio in coppa
L’ultima circostanza in cui le due formazioni si trovarono l’una di fronte all’altra risale al 3 settembre 1986, gara di Coppa Italia allo stadio Del Duca. Quel pomeriggio i bianconeri prevalsero uno a zero, firmando l’unico derby nella storia della competizione nazionale.
Il pareggio che fece infuriare i tifosi
Qualche mese prima, il 1 giugno dello stesso anno, l’epilogo del campionato di serie B aveva regalato uno zero a zero altrettanto ricordato. Il punto conquistato consentì all’Ascoli guidato da Aldo Sensibile, con Vujadin Boskov direttore tecnico, di festeggiare la promozione in serie A, mentre la Samb di mister Vitali si avvicinò alla salvezza. Nonostante il salto di categoria, la tifoseria ascolana inscenò una dura contestazione, assediando gli spogliatoi e rimproverando la squadra di non aver spinto l’avversario verso la retrocessione in serie C. Lo stesso Boskov, abituato ai furori di Real Madrid–Barcellona, restò sorpreso da tanta esasperazione.
Presidenti gentiluomini e tentativi di tregua
erano gli anni di due figure che il calcio locale ricorda come autentici signori: Costantino Rozzi e Ferruccio Zoboletti. Entrambi si adoperarono costantemente per raffreddare gli animi delle rispettive curve, provando a trasformare l’odio sportivo in sana competizione.
La frase simbolo di Carletto Mazzone
Il peso specifico di questa sfida è riassunto da un pensiero dell’indimenticato Carletto Mazzone: «Chi ha giocato Ascoli–Samb non ha paura di niente». L’allenatore romano si riferiva alle atmosfere concentrate del Del Duca e dello storico Ballarin.
Il ricordo più amaro
Proprio al Ballarin, il 14 febbraio 1965, si consumò la pagina più tragica del derby.Durante un’azione di gioco il portiere ascolano Roberto Strulli si scontrò accidentalmente con l’attaccante rossoblù Alfiero Caposciutti e perse la vita.Un episodio che continua a pesare sul sentire collettivo delle due tifoserie.












