
Da quasi trent’anni il LA Shorts International Film Festival celebra il cortometraggio nella capitale mondiale del cinema. La rassegna, in corso fino al 28 luglio, mette in palio un pass automatico per la gara degli Oscar: finora, diciotto opere premiate qui si sono poi aggiudicate la celebre statuetta al Dolby Theater.
Presenza italiana a hollywood
In questa ventinovesima edizione spiccano due progetti firmati da artisti del nostro Paese che ormai chiamano Los Angeles casa. Entrambi rivelano prospettive inaspettate sull’innovazione tecnologica e sulla resilienza umana.
Into the white: il gelo della siberia raccontato dall’ia
il direttore d’orchestra e compositore Gabriele Ciampi, romano trapiantato oltre l’Atlantico, presenta la serie docu-short Into the White, ambientata a Oymyakon, nel cuore della gelida Siberia. La vicenda segue il piccolo Valery Vinakurov,costretto a crescere nel luogo abitato più freddo del pianeta. Il progetto, mostrato in anteprima con il primo episodio, combina immagini fotorealistiche realizzate interamente grazie all’intelligenza artificiale con una colonna sonora scritta a mano in stile classico. Ciampi spiega che,prima di generare le clip,conduce uno studio minuzioso assieme al geofisico Sergey Zimov e redige prompt dettagliatissimi da inserire nel software. L’organizzazione del festival, per la prima volta aperta alle opere create con IA, accetta così la sua proposta.
Silicon valley girl: ambizione e paranoia tra i colossi hi-tech
Tra oltre trecentocinquanta titoli in concorso debutta anche Silicon Valley Girl, scritto e diretto da yeon Jin Lee. Dietro la macchina da presa, però, lavora una squadra tutta italiana: la produzione è di Celene Di stasio, la colonna sonora porta la firma di Dario Forzato, il montaggio è affidato a Federico Conforti, già vincitore ai David di Donatello con Lo chiamavano Jeeg Robot. Il film è un thriller psicologico che ritrae la Silicon Valley dagli occhi di Chloe Cho, giovane ingegnera coreano-americana impegnata a sopravvivere in un ambiente dominato dagli uomini, dove ambizione, insicurezza e desiderio di appartenenza si fondono in una tensione costante.
Orgoglio tricolore sul red carpet
Anche senza conoscere l’esito dei premi, i creativi italiani riuniti a Hollywood sottolineano all’unisono quanto sia già un privilegio figurare nella selezione ufficiale del festival.












