
Il Comune di Milano lancia un avviso pubblico che accende i riflettori su tre luoghi simbolo del patrimonio civico, deciso a rilanciarli con attività inedite e servizi dedicati. Il bando, valido fino al 17 ottobre, si rivolge a soggetti tanto pubblici quanto privati, con o senza scopo di lucro, purché animati da finalità artistiche e culturali. L’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi ribadisce che l’intento è offrire nuove occasioni alla creatività di Milano, restituendo spazi collettivi alla vita cittadina. Al suo fianco, l’assessore al Bilancio, Demanio e Piano straordinario Casa Emmanuel Conte sottolinea che l’avviso dà seguito alla delibera del 31 marzo, pensata per far rifiorire porzioni inutilizzate di proprietà comunali.
Casa Museo Boschi Di Stefano,due appartamenti da riscoprire
Al terzo piano di Casa museo Boschi Di Stefano,finora non accessibile,aspettano di essere riattivati due appartamenti gemelli rispetto al museo collocato un piano più sotto. Il Comune cerca un soggetto non commerciale – un collezionista,una fondazione,un’associazione – capace di orchestrare una proposta culturale aperta al pubblico e coerente con lo spirito della dimora progettata da Piero Portaluppi. La ristrutturazione dovrà rispettare le finiture originali, preservando ogni dettaglio architettonico.
Ex Cinema Orchidea, la magia del grande schermo nel cuore di via Terraggio
Nel centro di Milano, l’ex Cinema Orchidea di via Terraggio si prepara a tornare protagonista. Dal 1946 quelle mura ospitano proiezioni cinematografiche; ora il Comune desidera una gestione capace di intrecciare cinema, arti visive, musica, teatro, danza ed editoria. Il complesso, donato nel 1486 da Gian Galeazzo Maria Sforza e Ludovico il Moro a Lorenzo de’ Medici come residenza milanese, merita tutela e valorizzazione: il progetto selezionato dovrà dunque proteggere l’identità storica dell’edificio e al contempo animarlo con proposte multidisciplinari.studio Museo Francesco Messina, l’ex chiesa di San Sisto torna a respirare arte
L’ultima tappa del percorso culturale riguarda lo Studio Museo Francesco Messina, scrigno novecentesco collocato nell’ex chiesa di San Sisto. L’obiettivo è riaprire completamente al pubblico il piano terreno, consentendo la nascita di attività che dialoghino con l’eredità scultorea di Francesco Messina. Anche in questo caso la spinta è duplice: da un lato rilanciare la fruizione di un luogo carico di memoria, dall’altro incoraggiare produzioni artistiche contemporanee che ne rinnovino il racconto.












